CONTRIBUTI ALLA VITA CONSULTORIALE
L’articolo focalizza alcuni aspetti del processo di accompagnamento realizzato con gli operatori partecipanti a P.I.P.P.I. (Programma di Intervento Per la Prevenzione dell’Istituzionalizzazione) nel periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19. Il programma, realizzato in collaborazione tra l’Università di Padova e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel corso del 2020, ha attivato azioni di accompagnamento aggiuntive rivolte ai professionisti partecipanti alla sperimentazione nel territorio nazionale. Nel contesto di queste azioni è emersa l’importanza di rimettere al centro, nella concretezza dell’agire dei servizi, la prospettiva dei diritti propria della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, per orientare effettivamente il lavoro dei servizi al “superiore interesse del bambino”, in un momento in cui tale interesse può essere messo a rischio dalle stesse restrizioni conseguenti alla crisi. Il testo propone una sintesi della riflessione emersa sui principali diritti dei bambini e dei ragazzi, le criticità nel renderli esigibili durante l’emergenza sanitaria, per poi delineare alcune linee di azione realizzate all’interno del programma nel corso dell’attuale pandemia, grazie all’impegno ostinato di operatori e operatrici che hanno voluto continuare a mettere al primo posto il “superiore interesse” dei bambini.
The article focuses some aspects related to the social and educational work carried out by professionals involved in P.I.P.P.I. (Intervention Programme for the Prevention of Institutionalization) during the health emergency due to the Covid-19 pandemic. The programme is co-managed by the University of Padua and the Ministry of Labour and Social Policies and in 2020 has promoted additional activities with professionals all over the Country. These activities have shown the relevance of the perspective promoted by the Un Convention on the Rights of the Child in order to orient the work of the services to the “best interest of the child”. In this period, characterised by the pandemic, this interest seems to be undermined and threatened by lockdown and the interruption of social services. The text highlights the importance of making the rights of the children applicable during the health emergency and identifies some practices carried out in the framework of the programme. These practices and initiatives have taken place thanks to the dedication and stubborn commitment of many professionals longing for the acknowledgement of the rights of the children.
Il presente contributo mira ad approfondire il ruolo del Consultorio familiare nell’accompagnamento pedagogico da offrire alla coppia che si accosta all’adozione. Gli studi sul tempo che precede l’adozione sono un fenomeno di recente emersione, correlati al pensiero che una buona preparazione possa costituire un fattore di protezione per l’avvio della vita familiare. In questa sede, ci si prefigge di indagare l’iter istituzionale pre-adottivo, per individuare bisogni ed esigenze formative. Tali riflessioni metteranno in luce l’opportunità di un ripensamento del Consultorio familiare in prospettiva educativa, al fine di offrire un sostegno nell’elaborazione del progetto di genitorialità adottiva.
This paper explores the role of the family counseling centre in the educational accompaniment to couples who are approaching adoption. Studies on the time before adoption are a recently emerged phenomenon, related to the idea that good preparation can be a protective factor for the beginning of family life. The further aim of the study is to investigate the pre-adoptive institutional process, to identify needs and training requirements. These reflections will highlight the opportunity to rethink the family counseling centre from an educational perspective, in order to offer support to the adoptive parenting project’s development.
Con la riforma del processo di nullità matrimoniale introdotta da Papa Francesco in forma di m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus e successivamente la divulgazione dell’Esortazione apostolica sull’amore della famiglia Amoris Laetitia, tutta la Chiesa è stata invitata a compiere un affascinante cammino di conversione delle strutture giuridico-pastorali, di prossimità e di annuncio del Vangelo. L’aspetto della prossimità è alla base di un’interessante novità della riforma operata da Papa Francesco, delineata negli articoli 1-5 delle Regole procedurali del MIDI ed in alcuni numeri di AL, che riguarda l’indagine pregiudiziale o pastorale che opera nell’àmbito della pastorale matrimoniale diocesana unitaria, quale servizio specialistico a vantaggio della salus animarum ed altresì servizio-ponte tra la pastorale dell’accompagnamento delle situazioni difficili e l’operato dei tribunali. L’articolo focalizza l’attenzione sull’importanza di questa indagine e l’utilizzo del Vademucum, come strumento utile per un adeguata consulenza giuridico-pastorale.
With the reform of the marriage nullity process introduced by Pope Francis in the form of m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus and the subsequent divulgation of the Apostolic Exhortation on love of the family Amoris Laetitia, the whole Church has been invited to a fascinating journey of conversion of the juridical pastoral structures, proximity and proclamation of the Gospel. The aspect of proximity is fundamental to the interesting novelty of the reform by Pope Francis, delineated in articles 1-5 of the Procedural Rules of the MIDI and in some numbers of AL, that concerns the pastoral or prejudicial investigation that operates within the unitary diocesan pastoral care of marriage, as a specialized service for the benefit of salus animarum and serving as a bridge between the pastoral care of accompanying difficult situations and the work of the tribunals. The article focuses attention on the importance of this investigation and the use of the Vademucum as a useful tool for adequate juridical-pastoral consulting.
QUESTIONI DI VITA SOCIALE
Il presente ed il futuro della famiglia sono messi alla prova da una società post-familiare, che tende a frammentare le famiglie, scomponendole e ricomponendole per dare spazio ad un individuo teso a sperimentare tutte le libertà dei “possibili altrimenti” e a creare sempre nuove relazioni, favorite dalle nuove tecnologie comunicative.
The present and future reality of the family is challenged by the post-family society, which aims to break up families, composing and decomposing them. This model of society gives the floor to a individual aiming to explore all the freedom of any “possible elsewhere”, constantly creating new relations, favored by the new ICTs.
L’articolo propone un’analisi dei cambiamenti intervenuti nelle famiglie a seguito della pandemia. A partire dai risultati di una ricerca longitudinale condotta su un campione rappresentativo di 3000 soggetti, vengono presentate le sfide e le risorse incontrate dalle famiglie in Italia. Viene dato, infine, particolare rilievo alla capacità delle famiglie, non solo di mettere in atto strategie adattive, ma soprattutto di avviare processi generativi in grado di mutare gli scenari di contesto.
The article aims an analysis of the changes that have occurred in families following the pandemic. Starting from the results of a longitudinal research conducted on a representative sample of 3000 subjects, the challenges and resources encountered by families in Italy are presented. Finally, particular emphasis is placed on the ability of families, not only to implement adaptive strategies, but above all to initiate generative processes capable of changing context scenarios.
IL VALORE DELL’ESPERIENZA
In questo articolo si tenta di esplorare il fenomeno della narrazione. Sicuramente si tratta di un tema troppo vasto per essere trattato dettagliatamente in questa sede, ma si ritiene necessario poter almeno accennare ad alcuni elementi antropologici che spieghino il bisogno di narrare e soprattutto la sua funzione. In particolare, l’intento è di accennare a come il narrare non sia terapeutico solamente per chi cerca di dare forma al proprio mondo emotivo, ma anche per chi si pone in una condizione d’ascolto rispetto a ciò che viene narrato. Infine, si prova a tratteggiare il complesso mondo delle emozioni e dei sentimenti, cercando di spiegare l’intreccio che li lega e di riconoscere come vi sia un’educazione agli affetti e come questi siano capaci di orientare il nostro modo di relazionarci con il mondo.
This article investigates the phenomenon of storytelling. Surely this is too vast a topic to be dealt with in detail here, but it is considered necessary to be able at least to mention some anthropological elements that explain the need to narrate and above all its function. In particular, the intent is to hint at how storytelling is not only therapeutic for those who seek to shape their emotional world, but also for those who place themselves in a listening condition with respect to what is being narrated. Finally, we try to outline the complex world of emotions and feelings, trying to explain the intertwining that binds them and to recognize how there is an education to affects and how they are capable of orienting our way of relating to the world.
La formation d’adultes est un processus permanent et vital, ne se résumant pas à un cours de quelques heures. De ce fait, les expériences vécues par l’adulte ont besoin d’être accompagnées pour qu’elles deviennent formatrices, car l’expérience ne s’enseigne pas mais s’accompagne. Les recherché autour de l’accompagnement de l’expérience des adultes en formation sont peu nombreuses. Mais l’accompagnement, concept récent et protéiforme, ne peut qu’interroger. Cet article, vise d’analyser les contraintes et les forces de l’accompagnement à partir de l’étude du contexte historique, sociétal et sémantique mais aussi d’un retour sur les pratiques d’accompagnement en formation d’adultes.
Adult education is a permanent and vital process. Therefore, the adults’ experiences need to be accompanied so that they become meaningful, as experience cannot be taught. Research on the accompaniment of the experiences of adults in training is scarce. However, accompaniment, a recent and complex concept, can only raise questions. This article aims at analyzing the limits and strengths of accompaniment by studying the historical, societal and semantic context but also by reviewing the practices of accompaniment in adult education.
L’articolo intende considerare i punti di convergenza tra la teoria dei sistemi motivazionali interpersonali e la teoria dei fondamenti della morale come linee guida per l’intervento terapeutico in quei casi in cui il malessere del soggetto è, almeno in parte, dovuto a dilemmi che hanno a che fare anche con il considerare o meno il benessere di altre persone. Lo scritto ipotizza, quindi, che il riconoscimento della liceità delle mete evoluzionisticamente vantaggiose e il loro perseguimento sia maggiormente possibile se si cammina utilizzando le due gambe teoriche sopra citate.
The article means to consider the convergence between the theory of motivational systems and the theory of foundations of morality as guidelines for a therapeutic intervention for those cases where the individual malaise is due to dilemmas that have also to cope (or not) with the well-being of other people. Therefore, the essay supposes it is more possible to discern the lawfulness of evolutionary positive aims and their pursuit if you proceed following the two theories mentioned above.
GESTIRE RELAZIONI
L’articolo presenta il modello degli asili norvegesi, nei quali tutte le attività si ispirano ai valori proposti dalla normativa norvegese. Questi includono il senso di comunità, l’importanza di tutti, la necessità di pensare in modo critico in ogni situazione, la capacità di scelta, rilevanza di esprimere idee e opinioni. Questa educazione deve avere le sue radici nella prima infanzia, attraverso un processo che non include solo la presentazione e la spiegazione dei suddetti valori, ma anche la loro sperimentazione attraverso la pratica quotidiana. Tra i metodi pedagogici, molti asili norvegesi traggono ispirazione dal metodo Reggio Emilia, ma adattato al contesto nordico, al fine di raggiungere l’obiettivo di educare i bambini a partecipare attivamente alla società democratica sin dalla tenera età.
In order to educate children to become an active part of the society, it is necessary to help them to understand the importance of values and attitudes funding the democratic society. These include the sense of community, the importance of everyone, the need of thinking critically in every situation, the ability of choosing, the relevance of expressing ideas and opinions. This education must have its roots in early childhood, through a process that includes not only the presentation and explanation of these values, but also their experimentation through daily practice. In Norwegian kindergartens all the activities are inspired by these values that are proposed by the Norway’s regulations as funding the educational approach of the early age education institution. In this perspective, among the pedagogical methods, many Norwegian kindergartens draw inspiration from the Reggio Emilia method, but adapted to the Nordic context, in order to address the goal of educating children to participate actively to the democratic society since early age. The model emerging form this effort represents an innovative example of how children can be educated to being responsible members of the society since such an early age.
La giustizia riparativa è una giustizia umanistica, una giustizia dell’incontro: offre alla vittima di reato ed al reo uno spazio un tempo ed un luogo per superare e riparare “insieme” le questioni derivanti dal reato e tentare di ripararne le conseguenze. E la società è parte attiva e ne trae beneficio. La giustizia riparativa si fonda su una lettura relazionale del reato che non è solo la violazione della legge ma rottura di una relazione personale e sociale che necessita di riparazione. La giustizia riparativa è una giustizia positiva all’insegna e nel rispetto della legge ed è complementare alla giustizia tradizionale trattando questioni che questa non valuta prioritamente. La giustizia riparativa è anche una sfida ed una cultura valida per ogni conflitto.
Restorative justice is a humanistic justice based on the encounter between the victim of a crime and the offender. It provides them with a space, a time, and a place to overcome and repair “together” the issues derived from the crime in the effort of repairing its consequences. The wider community plays an active role in it and benefits from it. Restorative justice is based on a relational interpretation of the crime which is not only seen as a violation of the law but as the harm of personal and social relationships that need reparation. Restorative justice is positive justice in the name of and in compliance with the law. It is complementary to traditional justice by dealing with issues that the latter does not prioritize. Restorative justice is also a challenge and a cultural best practice for any conflict.
CONTRIBUTI ALLA VITA CONSULTORIALE
In Fratelli tutti una delle parole grembo che fa da sfondo alle molteplici problematiche del nostro tempo e, al contempo, contiene una connotazione fortemente educativa e performativa è la parola “oltre”. Infatti, è continuo l’invito di papa Francesco a superare le tante e diffuse forme di disagio e di degrado (sociopsicologiche, etico-antropologiche, economico-politiche, ecosistemiche, etc.), e a non fermarsi all’ovvio e al conveniente-per-sé. Allo stesso tempo, forte e autorevole è il suo richiamo a rilanciare una nuova forma di fraternità che, superando l’ottica dell’esser “soci” (FT 102), trovi il vero humus in una libertà intesa come realtà relazionale, che si alimenta della gratuità di sé e del perdono incondizionato.
In Fratelli tutti, one of the fundamental words that is the background to the many problems of our time and, together, contains a strongly educational and performative connotation is the wor “beyond”. In fact, Pope Francis continues to invite us to overcome the many and widespread forms of poverty and degradation (socio-psychological, ethical-anthropological, economic-political, ecosystemic, etc.), and not to stop at the obvious and the convenient-for-oneself. At the same time, his call to relaunch a new form of fraternity is strong and authoritative and, overcoming the perspective of being only “associates” (FT 102), he finds the true humus in the freedom as a relational reality, which is nourished by gratuitousness and unconditional forgiveness.
This paper, in light of the current pandemic emergency, reflects on the specific intentionality of pedagogy in nurturing the human between presence and distance. Starting from national legislative measures, which recognised the possibility of implementing the educational-teaching activities in elearning, using computer and/or technological tools, the analysis then discusses the science technology connection following an epistemological perspective. This helps to clarify how the changes due to the acquisitions of techno-sciences have revolutionised even the epistemological system of pedagogical thinking-action, called to move towards new theoreticalplanning directions. The man-technology hybridisation processes involve constantly ongoing anthropological change, which leads to the definition of a cultural paradigm of the post-human. Post-humanist pedagogy is called to reconfigure the proprium of the human species: the open and dynamic evolutionary potential, which is nourished by hybrid connections and creative thinking.
Il contributo, alla luce dell’attuale emergenza pandemica, riflette sulla specifica intenzionalità della pedagogia di coltivare l’umano tra presenza e distanza. Con il muovere da provvedimenti normativi nazionali, che hanno riconosciuto la possibilità di svolgere le attività educativo-didattiche in elearning, tramite l’impiego di strumenti informatici e/o tecnologici, la disamina procede con il ragionare sul nesso scienza-tecnica secondo una prospettiva epistemologica. Ciò aiuta a precisare come i cambiamenti dovuti alle acquisizioni delle tecnoscienze abbiano rivoluzionato anche l’impianto epistemologico del pensareagire pedagogico, tenuto a dirigersi verso nuove direzioni teorico-progettuali. I processi di ibridazione uomo-tecnologia comportano un mutamento antropologico costantemente in corso, che conduce alla delineazione di un paradigma culturale del post-umano. La pedagogia post-umanistica è chiamata a riconfigurare il proprium della specie umana: l’evolutività aperta e dinamica, che si alimenta di nessi ibridativi e di pensiero creativo.
QUESTIONI DI VITA SOCIALE
Da più di un anno la popolazione mondiale è costretta ad affrontare i grandi limiti e i travolgenti esiti derivati dalla pandemia COVID-19, in primis l’isolamento sociale che ha causato un forte impatto sulla salute mentale degli individui. La psicoterapia ha assunto un ruolo essenziale in tale contesto di emergenza: è stato necessario trasferire prontamente il setting terapeutico in modalità telematica, grazie agli strumenti delle nuove tecnologie. La possibilità di interagire attraverso uno schermo ha garantito sostanziali benefici ai pazienti; al contempo ha sollevato dubbi e domande relative ai potenziali rischi legati ad una dimensione virtuale ancora in gran parte sconosciuta. Psicologi e psicoterapeuti dell’équipe consultoriale di Bergamo e Trescore Balneario esprimono in questa sede le loro riflessioni, scaturite dalla creazione di uno spazio di confronto e condivisione, sulla base delle esperienze vissute durante i colloqui da remoto. Inoltre, attraverso le varie fonti proposte dalla letteratura, gli autori intendono evidenziare gli elementi cruciali relativi agli interventi clinici condotti in modalità online, al fine di indagarne l’efficacia.
For more than a year, the world population has been forced to bear the great limitations and overwhelming consequences due to the COVID-19 pandemic, first and foremost the social isolation which has caused a huge impact on the mental health of individuals. Psychotherapy has assumed an essential role in this emergency context; therefore, it was necessary to promptly transfer the therapeutic setting in telematic mode, thanks to the tools offered by technology. The ability to interact through the screen has guaranteed significant benefits to patients; at the same time, it has raised questions and doubts related to the potential risks of psychotherapy in a virtual dimension, which is still largely unknown. Psychologists and psychotherapists from the Family Clinic of Bergamo and Trescore Balneario share their reflections, based on their clinical experiences mediated by digital devices. Furthermore, through the analysis of various sources proposed by the literature, the authors intend to highlight the crucial elements concerning online clinical sessions, in order to investigate the effectiveness.
La Pedagogia della Famiglia offre una chiave di lettura sull’evoluzione e sul senso profondo del familiare imprescindibile. Ciò acquista maggior rigore all’interno dell’epoca liquida che siamo chiamati a vivere, all’interno della quale alcune emergenze educative sembrano paralizzare quest’agenzia educativa primaria. Procedendo nell’analisi comparata tra la famiglia del passato e del presente emerge l’intrinseco cambiamento dei significati alla base delle mutazioni familiari che osmoticamente procede dalla famiglia verso la società e dalla società verso la famiglia, in un continuo rigenerarsi reciproco. Qualcosa, però, sembra rimanere invariata: l’esistenza di diverse
trame familiari possibili e il loro continuo divenire.
The studies of family education offer a key to understand the evolution and the deep sense of the family. Family acquires a greater rigor within the liquid age that we are living, where some educational emergencies seem to paralyze this primary educational agency. Comparing the family of the past with the family of the present, emerges the change of meanings of family, because there is a osmotic process from the family to society and from society to the family, with a continuous reciprocal regeneration. However, something seems to remain unchanged: the existence of different possible family relationships and their continuous evolution.
Alla luce delle linee guida relative alla fisiologia della gravidanza e del parto – promossa dall’OMS, dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute – il contributo riflette su un’idea di cura della nascita non puramente clinica. L’indagine sulla nascita come esperienza archetipica di relazione e affettività, alterità e trascendenza, permette di delineare un Decalogo delle virtù ostetriche.
Relying on guidelines recently produced by WHO, Italian Health Institute and Italian Health Ministry on the physiology of pregnancy and labour, this paper gives some not purely clinical reflections on birth care. The authors investigate birth as an archetypal experience of relationship and affectivity, allowing to outline a Decalogue of obstetrical virtues.
IL VALORE DELL’ESPERIENZA
Educare adulti e bambini a pensare e a pensarsi in ordine alle emozioni e ai sentimenti, in particolare durante un periodo di crisi sanitaria e sociale, può favorire la ricerca esistenziale di equilibrio e armonia? Tale interrogativo ha sospinto il Consultorio Promozione Famiglia della Diocesi di Sanremo-Ventimiglia, nell’estate del 2020, a realizzare un laboratorio sulle emozioni nell’àmbito della scuola estiva nel Comune di Vallecrosia. La riflessione pedagogica riportata nell’articolo rivela l’esigenza di strutturare un numero sempre maggiore di occasioni educative tali da favorire nei giovani, ma non solo, una più profonda consapevolezza di sé e del mondo che tenga in opportuna considerazione l’importanza del sentire.
Can educating adults and children to think and think about themselves in relation to emotions and feelings, especially during a health and social crisis, promote the existential search for balance and harmony? This key question has encouraged the Consultorio Promozione Famiglia of the Diocese of Sanremo-Ventimiglia to set up a lab on emotions during the summer school camp in the Municipality of Vallecrosia in 2020. The pedagogical analysis presented in the article reveals the need for offering a higher number of educational activities, in order to make both teenagers and adults more self-aware and aware of the world around them, provided that this considers the principle of feeling.
Il progetto “ConsultiAMOci” è stato ideato, promosso e condotto dal Consultorio Familiare A.Ge Onlus di Ortona, con il patrocinio del Comune di Ortona e, in particolare, con la collaborazione delle strutture destinate alla Prima Infanzia del Comune (Nido d’Infanzia “A. Gramsci” e Cipì – Centro Integrativo Prima Infanzia della Biblioteca Comunale). Tra gli obiettivi principali del progetto, si evidenziano la valorizzazione delle conoscenze e delle competenze educative dei genitori, all’interno di un progetto pedagogico-culturale permanente e continuativo pensato a partire dal Polo per l’Infanzia 0-6 del Comune di Ortona.
The “Us Take Counsel” project was conceived, promoted and conducted by the Family Counseling A.Ge Onlus of Ortona, with the patronage of the Municipality of Ortona and, in particular, with the collaboration of the structures destined to the Early Childhood of the Municipality (Nursery for Children “A. Gramsci” and Cipì – Integrative Center Early Childhood of the Municipal Library). Among the main objectives of the project, we highlight the enhancement of parents’ knowledge and educational skills, within a permanent and continuous pedagogical-cultural project conceived starting from the Pole for Infancy 0-6 of the Municipality of Ortona.
Il presente articolo intende fornire una riflessione sulle sfide affrontate dalle donne che diventano madri in una situazione di immigrazione, spesso associata a condizioni di esclusione e di privazione che possono accrescere la vulnerabilità della futura/neo-madre ed impedirle di ricevere un accompagnamento adeguato. I fattori di rischio presi in esame riguardano la perdita del proprio “involucro culturale”, la solitudine e la mancanza dell’entourage famigliare, la difficoltà di accesso e fruizione dei servizi. Le peculiarità di tale condizione hanno implicazioni sugli interventi di sostegno, in termini di accessibilità, competenza culturale e maggiore utilizzo della dimensione gruppale. Emergono, perciò, i seguenti obiettivi relativi al sostegno: intercettare situazioni altrimenti “invisibili”, creare e/o rafforzare la rete di supporto sociale attorno alla donna, aiutarla ad orientarsi tra i due universi culturali con cui è in contatto, sviluppando una mediazione che sia sentita il meno possibile come perdita, quanto piuttosto come scelta consapevole foriera di benessere e di nuove opportunità.
The present article aims to provide a reflection upon the challenges faced by women who become mothers in a situation of migration, often associated with conditions of segregation and deprivation which can increase the future/new mother’s vulnerability, and which prevent her from receiving appropriate support. The risk factors reviewed are the loss of the “cultural shell”, the loneliness and lack of the extended family, and the difficulty to access and benefit from services. The peculiarity of this condition has implications on support interventions, in terms of accessibility, cultural competence, and greater use of the group setting. Hence, the following goals of support emerge: to intercept situations which otherwise would remain “invisible”; to create and/or to strengthen the social support network around the woman; to help her orienting herself between the two cultural universes she is in touch with, finding a mediation which would be perceived, rather than as a loss, as an informed choice that could bring well-being and new opportunities.
GESTIRE RELAZIONI
Cette contribution a pour objet la présentation du modèle de compréhension d’Histoires de PARENTS et ses déclinaisons pratiques et théoriques. Né en 2009, Histoires de PARENTS est une prestation de prévention socio-éducative en soutien à la parentalité conçue par la Fondation Jeunesse & Familles à la demande de la Direction générale de l’enfance et de la jeunesse (DGEJ) du canton de Vaud (Suisse). Progressivement, Histoires de PARENTS s’est développé permettant l’apparition de nouvelles déclinaisons, tant théoriques que pratiques. Aujourd’hui, le nom «Histoires de PARENTS» est porteur d’un modèle de compréhension du soutien à la parentalité. Ce modèle est décliné en une thèse en sciences de l’éducation et un dispositif d’accompagnement à disposition des parents, du monde scolaire et du monde des professionnels de l’enfance. Plus récemment, ce modèle de compréhension a été mobilisé pour le développement d’un jeu d’animation ayant pour but de favoriser l’expression narrative des parents dans le cadre des collectifs et des entretiens de soutien parental. Ce modèle socio-éducatif s’appuie sur deux concepts clés: l’apprenance et la parentalité narrative. Dans cette contribution nous décrirons l’émergence et l’influence de ces deux concepts sur la création du dispositif de soutien à la parentalité Histoires de PARENTS.
Lo scopo di questo contributo è presentare il modello di comprensione delle Storie dei Genitori e le sue implicazioni pratiche e teoriche. Nato nel 2009, Histoires de PARENTS è un servizio di prevenzione socio-educativa a sostegno della genitorialità ideato dalla Fondation Jeunesse & Familles su richiesta della Direzione Generale dell’Infanzia e della Gioventù (DGEJ) del Canton Vaud. Gradualmente, Histoires de PARENTS si è sviluppato permettendo l’emergere di nuove variazioni, sia teoriche che pratiche. Oggi, il nome “Storie dei GENITORI” è un modello di comprensione del sostegno alla genitorialità. Questo modello si articola in una tesi in scienze dell’educazione e in un sistema di supporto a disposizione dei genitori, della scuola e del mondo dei professionisti dell’infanzia. Più recentemente, questo modello di comprensione è stato mobilitato per lo sviluppo di un gioco di animazione volto a promuovere l’espressione narrativa dei genitori nel contesto di gruppi e interviste di sostegno ai genitori. Questo modello socio-educativo si basa su due concetti chiave: apprendimento e genitorialità narrativa. In questo contributo descriveremo l’emergere e l’influenza di questi due concetti sulla creazione del sistema di supporto alla genitorialità Parental Stories.
La giustizia riparativa è una giustizia umanistica, una giustizia dell’incon- tro: offre alla vittima di reato ed al reo uno spazio un tempo ed un luogo per superare e riparare “insieme” le questioni derivanti dal reato e tentare di ripararne le conseguenze. E la società è parte attiva e ne trae beneficio. La giustizia riparativa si fonda su una lettura relazionale del reato che non è solo la violazione della legge ma rottura di una relazione personale e sociale che necessita di riparazione. La giustizia riparativa è una giustizia positiva all’insegna e nel rispetto della legge ed è complementare alla giu- stizia tradizionale trattando questioni che questa non valuta prioritaria- mente. La giustizia riparativa è anche una sfida ed una cultura valida per ogni conflitto.
Restorative justice is a humanistic justice based on the encounter between the victim of a crime and the offender. It provides them with a space, a time, and a place to overcome and repair “together” the issues derived from the crime in the effort of repairing its consequences. The wider community plays an ac- tive role in it and benefits from it. Restorative justice is based on a relational interpretation of the crime which is not only seen as a violation of the law but as the harm of personal and social relationships that need reparation. Restora- tive justice is positive justice in the name of and in compliance with the law. It is complementary to traditional justice by dealing with issues that the latter does not prioritize. Restorative justice is also a challenge and a cultural best practice for any conflict.